Chaenorhinum

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Chaenorhinum
Chaenorhinum minus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Plantaginaceae
Sottofamiglia Antirrhinoideae
Tribù Antirrhineae
Genere Chaenorhinum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Scrophulariaceae
Tribù Antirrhineae
Genere Chaenorhinum
(DC.) Rchb., 1828
Specie
(Vedi testo)

Chaenorhinum (DC.) Rchb., 1828 è un genere di piante erbacee o arbustive della famiglia delle Plantaginaceae.[1] In alcuni Autori la grafia del genere è Chaenorrhinum.[2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva da alcune parole greche il cui significato è "con naso aperto", infatti “chaeno” = aperto, spalancato e “rhin” = naso e fa riferimento alla particolare forma della corolla di queste piante definita anche "personata".[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito inizialmente dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyrame de Candolle (Ginevra, 4 febbraio 1778 – Ginevra, 9 settembre 1841), perfezionato successivamente dal botanico, ornitologo e illustratore tedesco Heinrich Gottlieb Ludwig Reichenbach (8 gennaio 1793 – 17 marzo 1879) nella pubblicazione "Conspectus Regni Vegetabilis per gradus naturales evoluti. Lipsiae - 123" del 1828.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Chaenorhinum minus
Le foglie
Chaenorhinum minus
Infiorescenza
Chaenorhinum origanifolium
I fiori
Chaenorhinum origanifolium

Il portamento delle specie di questo genere può essere erbaceo (annuale o perenne) o suffrutescente. Le piante possono essere sia glabre che pubescenti-ghiandolose.[5][6][7][8]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici in genere sono del tipo a fittone.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

La parte aerea del fusto è eretta, ascendente e, in alcune specie, ramosa fin dalla base.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie inferiori lungo il caule sono disposte in modo opposto (alternato sopra); possono essere sia sessili che picciolate. La lamina è gradualmente attenuata nel picciolo ed ha delle forme da lanceolate-lineari a ovoidi; raramente la forma può essere oblanceolata. I bordi sono interi e l'apice è smussato. A volte le foglie inferiori possono formare delle pseudo-rosette.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Le infiorescenze sono formate da fiori solitari su sottili peduncoli posizionati all'ascella delle foglie superiori.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[6]
  • Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è diviso sino alla base in 5 lacinie con forme lineari-spatolate. In genere il calice è più grande del frutto.
  • La corolla, gamopetala e tubolare del tipo bilabiato con lobi patenti, è rigonfia nella parte basale. Il labbro superiore è verticale e bilobato; quello inferiore è trilobato. Un rigonfiamento (sperone) è presente all'altezza delle fauci della gola della corolla in posizione abassiale; la forma è più o meno da cilindrica a conica con lunghezze fino a 5 volte il diametro. Il palato non è occluso. Il colore della corolla è bianco, rosa o blu-lillaceo; normalmente il palato è giallo.
  • L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate; la deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati.
  • Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forme da ovoidi o globose a suborbicolari. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[9]. Lo stilo ha uno stigma da capitato a fortemente bilobo. Il disco nettarifero è distinto e presente.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è una capsula con pareti regolarmente bollose. All'interno i semi sono numerosi, con forme ovali e con la testa alveolata raramente reticolata (normalmente non sono presenti creste longitudinali). Al momento della maturazione i semi fuoriescono da due fori che si aprono nella parte superiore del frutto (capsula porocida).

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione di queste specie è relativa soprattutto al Mediterraneo (Europa sud-occidentale, Grecia, Anatolia, Asia mediterranea e Magreb)[11] con un areale che si estende fino all'Iran e Afghanistan.[5]

Tutte le specie di Chaenorhinum presente sul territorio italiano si trovano anche sulle Alpi. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[2].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
Chaenorhinum origanifolium 3 collinare Ca - Ca/Si basico basso secco C2 C3 CN
Chaenorhinum minus 2 montano
collinare
Ca - Ca/Si basico alto secco B1 B2 C3 tutto l'arco alpino
Chaenorhinum rubrifolium 4 collinare Ca - Ca/Si basico alto arido B1 C1 C3 F1 CN ?
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 2 = comunità terofitiche pioniere nitrofile; 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni; 4 = comunità pioniere a terofite e succulente.
Ambienti: B1 = campi, colture e incolti; B2 = ambienti ruderali, scarpate; B9 = coltivi umani; C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; C3 = ghiaioni, morene e pietraie; F1 = praterie rase xerofile mediterranee.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo genere (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[6] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[7], o anche 117 generi e 1904 specie[12] o 90 generi e 1900 specie[13]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di una ventina di specie.[5]

Il numero cromosomico delle specie del genere è: 2n = 14 e 42.[5]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Chaenorhinum fino a poco tempo fa era circoscritto nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[5] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[13]

All'interno della tribù Antirrhineae il genere di questa voce appartiene al gruppo Chaenorhinum composto dai seguenti generi: Chaenorhinum, Albraunia Speta, 1983 e Holzneria Speta, 1982 con distribuzione nel Vecchio Mondo. Questo gruppo, la cui posizione da un punto di vista filogenetico è abbastanza vicina al "core" della tribù (dalle analisi di tipo cladistico del DNA delle varie specie risulta "gruppo fratello" del gruppo Anthirrhinum), è caratterizzata di seguenti numeri cromosomici: 2n = 14 - 42.[14]

All'interno del genere, ultimamente (2016)[15], sono stati individuati due cladi più o meno corrispondenti alle due sezioni tradizionalmente descritte: Albraunia e Holzneria.

Specie spontanee italiane[modifica | modifica wikitesto]

Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra)[16].

  • Gruppo 1A: il ciclo biologico delle piante è perenne; la corolla è lunga 10 - 12 mm;
  • Gruppo 1B: il ciclo biologico delle piante è annuo; la corolla è lunga 3 - 9 mm;
  • Gruppo 2A: le foglie inferiori lungo il caule sono disposte in modo opposto; lo sperone della corolla è più o meno cilindrico, ed è lungo 1 - 2 volte il diametro;
  • Gruppo 2B: le foglie inferiori sono riunite in una pseudo-rosetta; lo sperone della corolla è conico, ed è lungo 2 - 5 volte il diametro;

Specie europee[modifica | modifica wikitesto]

In Europa e nell'areale del Mediterraneo sono presenti le seguenti specie di questo genere:[1][11]

Elenco completo delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende le seguenti specie:[1]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[5]

  • Linaria sect. Chaenorhinum DC., 1815 (basionimo)[4]
  • Linaria sect. Microrrhinum Endl., 1839
  • Microrrhinum (Endl.) Fourr., 1869
  • Hueblia Speta, 1982

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Chaenorhinum, in The Plant List. URL consultato il 9 marzo 2018.
  2. ^ a b AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 202.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 100.
  4. ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 marzo 2018.
  5. ^ a b c d e f Kadereit 2004, pag. 378.
  6. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
  8. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 542.
  9. ^ Musmarra 1996.
  10. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 202.
  11. ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato l'11 marzo 2018.
  12. ^ Olmstead 2012.
  13. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  14. ^ Vargas et al. 2004.
  15. ^ Nafiseh et al. 2016.
  16. ^ Pignatti, vol. X - pag. 541.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]