come fare le caldarroste perfette a casa. Una ricetta di gastronomica-mente

Come fare le caldarroste perfette a casa

Le caldarroste, con l’arrivo dell’autunno, sono parte imprescindibile di molti pasti, soprattutto quelli rilassati domenicali, in compagnia di un calice di buon vino rosso e, magari, del tepore del camino.

Ma avete fatto caso al fatto che ormai tutto internet è pieno di meme riguardanti l’esorbitante costo delle castagne? Chi più, chi meno ha letto oppure pubblicato un post riguardante il prezzo al rialzo di questi gustosi frutti autunnali.

Questo nostro prezioso frutto cresce praticamente solo in autunno: il clima fresco e solitamente piovoso ne favorisce il consumo sulle tavole di praticamente tutta Italia.

Ma siete davvero sicuri di saper cuocere le caldarroste alla perfezione? Vi svelo un segreto per renderle perfette!

Nel corso degli anni, nelle nostre famiglie, ne abbiamo viste di ogni: tagli asimmetrici, perforazioni inutili di castagne innocenti, padelle inadatte, fuochi alla Mangiafuoco.

Senza contare, poi, che nessuno sembra saper distinguere le castagne dai marroni e di utilizzarle di conseguenza. Sono davvero la stessa cosa? Sono davvero interscambiabili nelle ricette? Prima sciogliamo i dubbi; poi, vi presentiamo le nostre caldarroste perfette.

Castagne o Marroni?

Castagne e marroni in realtà appartengono alla stessa famiglia di frutti, ma sono molto diversi tra loro: così tanto che il Regno d’Italia aveva addirittura un Regio decreto che ne stabiliva i criteri.

Le castagne sono frutti selvatici: sin dall’antichità, le castagne hanno rivestito un ruolo importantissimo nell’alimentazione delle popolazioni silvestri e rurali, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “pane dei poveri”, per via del loro potere saziante (dato dagli amidi) ed era letteralmente un salvavita durante i rigidi inverni. Le castagne diventavano, quindi, ingrediente per le più svariate preparazioni: zuppe di castagne, castagne tritate o ancora farina di castagne.

I marroni, invece, provengono da una pianta coltivata, che è il risultato di innesti secolari fra varie piante.

Ci sono poi varie differenze tra castagne e marroni, molto visibili.

Castagne vs marroni: le differenze

Il riccio. Un riccio di marrone contiene al massimo 3 frutti, mentre un riccio di castagna può contenerne fino a 7.

La buccia. Quella del marrone tende al rossiccio, mentre la buccia della castagna tende al colore scuro oltre ad essere più dura e resistente.

Forma e dimensioni. I marroni sono grossi e tondeggianti, quasi a forma di grossocuore (la forma del marron glacé, presente?); le castagne risultano, di contro, decisamente “schiacciate” e piccole: poverette, si son dovute far spazio all’interno del riccio. I marroni non dovranno essere inferiori a numero 90 frutti per ogni kg di prodotto.

Sapore. La castagna è decisamente meno saporita e dolce del marrone. Viene utilizzata per consumi più quotidiani, mentre il marrone è privilegiato per un utilizzo in pasticceria (ad esempio in sciroppo, glassato, oppure ricoperto di cioccolato).

Prezzo. Il capitolo prezzi prevede cifre alte in entrambi i casi: in media, un chilo di castagne costa la metà di un chilo di marroni.

Conosciamo le castagne!

CASTAGNE CUNEO IGP. Gli ecotipi di questa IGP sono, nella fattispecie, la Frattona e la Gabbiana. Tra la valle del fiume Tanaro e la valle del Po, le castagne trovano l’ambiente ideale per la crescita. I frutti sono molto piccoli, si stimano i 110 frutti per ogni kg di castagne di Cuneo IGP. La polpa è dolce, mediamente fruttata e croccante: queste castagne sono l’ideale per un contorno, tipo per accompagnare una maestosa faraona ripiena.

CASTAGNE DEL MONTE AMIATA IGP. Tra Siena e Grosseto, questa castagna toscana vanta una lunga coltivazione con secoli di storia. Comprende tre genotipi: la Bastarda Rossa, la Marrone e la Cecio. Ci troviamo di fronte ad una castagna grossa, con circa 80 frutti per 1 kg di prodotto. Dal sapore gradevole e delicato, sono adatte ad essere trasformate in conserve oppure in farina: da qui, la polenta di castagne, piatto tipico della Maremma.

CASTAGNE DI MONTELLA IGP. L’Irpinia è una zona della Campania con centinaia di varietà vegetali e animali. Una eccellenza tra queste è sicuramente rappresentata dalla castagna di Montella, IGP dal 1992. Di pezzatura media, sono praticamente adatte ad ogni scopo: croccanti, dolci e dalla polpa chiara, invogliano a mangiarne a quintalate. E’ sicuramente lei la castagna perfetta per le nostre caldarroste.

Ora possiamo svelarvi come fare le caldarroste perfette! Procuratevi un bel kg di castagne e seguiteci con attenzione.

Come fare le caldarroste perfette a casa

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Ricetta di Michela Bongiorni Piatto: Uncategorized
Porzioni

4

persone
Tempo di preparazione

30

minuti
Tempo di cottura

40

minuti

Ingredienti

  • 1 kg Castagne di Montella IGP

Directions

  • La prima cosa da fare è selezionare accuratamente le castagne: dopo un esame visivo (controllate non ci siano buchetti e/o vermi fastidiosi), controllate al tatto che non ci sia aria tra la buccia e la polpa del frutto: la sentirete facilmente al tatto e noterete come delle bolle sotto la buccia.
  • Fatta la selezione, lavate e asciugate con cura le castagne.
  • Si passa al momento del taglio, che è quello cruciale: forse più della cottura. Importantissima è l’incisione sulla castagna. Il taglio deve essere fatto rigorosamente sulla parte curva della castagna e andrà a percorrere tutto il lato, da parte a parte, in perpendicolare alle striature di colore. Fate molta attenzione: il taglio deve incidere la buccia, non intaccare la polpa. Tagli imprecisi o fatti nel posto sbagliato contribuiranno ad una riuscita maldestra delle nostre caldarroste.
  • Prendete una padella forata e posizionate all’interno le castagne opportunamente intagliate.
  • Sistemate uno spargifiamma sotto la padella e ponete quest’ultima sul fornello.
  • Cuocete le castagne a fuoco moderato per circa 40 minuti. Ricordatevi di girarle abbastanza spesso.
  • Stando ben attenti alle dita, prendete una castagna e provate a sbucciarla: se la buccia viene via facilmente, senza troppe rogne, il risultato è stato raggiunto. La polpa della castagna si deve presentare ben colorata, soda.
  • Sevite immediatamente: sono buone calde!
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